Base Camp for Future Education

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Base Camp for Future Education è stato un progetto rivolto a studenti dai 13 ai 16 anni e ai loro docenti, nel quale si è applicato e monitorato, da maggio 2019 ad agosto 2021, un modello di contrasto alle disuguaglianze scolastiche e alla povertà educativa proposto dall’Associazione Laudes e accolto dai partner CESIE, Dedalus e Parsec mirato a rafforzare le relazioni all’interno delle comunità educanti locali.

All’interno di queste comunità educanti sono stati offerti gratuitamente sostegno allo studio per studenti, formazione ai docenti e una ricca programmazione culturale aperta al pubblico dei territori ospitanti. Inoltre, nell’ambito più strettamente didattico, si è esplorato l’impiego di metodi innovativi complementari a quelli messi in atto nelle scuole italiane. Il progetto, di natura sperimentale, ha coinvolto tre città e tre istituti scolastici: a Palermo, l’Istituto Magistrale Regina Margherita; a Napoli, l’Istituto Comprensivo R. Bonghi e, a Roma, il Liceo Classico e Linguistico Aristofane. All’interno di ciascuna istituzione scolastica sono stati realizzati dei centri educativi, progettati e arredati guardando alle più avanzate e condivise ricerche sull’educazione.

Comunità educanti

Istituzioni scolastiche coinvolte

Partecipanti agli eventi culturali

Studenti coinvolti nei gruppi di studio

Studenti coinvolti in percorsi di studio personalizzato

Le comunità educanti

3 comunità educanti che costituiscono veri e propri “campi base” per l’assistenza e il supporto allo studio e per la vita culturale e artistica dei quartieri.

Roma

Liceo Classico e Linguistico Statale Aristofane
Quartiere Tufello (Municipio III)

Napoli

Istituto Comprensivo Ruggiero Bonghi
Rione Luzzatti Ascarelli (III Municipalità)

Palermo

Istituto Magistrale Statale Regina Margherita
Quartiere Ballarò

Le équipe di ogni Base Camp sono formate da insegnanti di materie scientifiche, insegnanti di materie umanistiche, insegnanti di lingue, educatori, psicologi e animatori culturali.

Ogni centro è stato progettato e arredato affinché sia piacevole trascorrerci del tempo, per chi vi lavora e studia. Non si tratta solo di banchi e sedie, quindi, ma di ambienti luminosi e colorati con tutto il necessario per garantire il benessere e per andare incontro alle preferenze di studio di tutti gli studenti. 

Roma

Roma

Liceo Classico e Linguistico Statale Aristofane
Quartiere Tufello (Municipio III)

Base Camp coordinato da Parsec

Si tratta di un Municipio che per caratteristiche demografiche, per struttura urbanistica e per aree verdi rispecchia in scala ridotta la realtà della Capitale. I quartieri del municipio sono stati infatti edificati in periodi diversi, a partire dagli anni Venti del ‘900.

Giordano

Insegnante materie umanistiche

Base Camp Roma

La scuola non è facile per tutti allo stesso modo. Ciascuno incontra le proprie difficoltà e ciascuno le affronta secondo le proprie possibilità. Si possono avere difficoltà di apprendimento, economiche, familiari, relazionali. Con il BaseCamp aiutiamo ogni pomeriggio gli studenti e le studentesse a superare le loro difficoltà, attraverso percorsi di apprendimento uno a uno e attività di gruppo organizzate nei nostri spazi. Lo facciamo gratuitamente, e non è un dettaglio in un quartiere popolare di una città come Roma.

Napoli

Napoli

Istituto Comprensivo Ruggiero Bonghi
Rione Luzzatti Ascarelli (III Municipalità)

Base Camp coordinato da Dedalus

L’intera area forma, insieme ai quartieri di San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale e alla Zona Industriale, la IV Municipalità di Napoli, una zona che costituisce un trait d’union tra la città e l’hinterland. Il rione Luzzatti è ormai famoso in tutto il mondo perché proprio in questo quartiere sono ambientate le vicende di Lenù e Lila, protagoniste del romanzo L’Amica Geniale di Elena Ferrante. 

Roberta

Animatrice culturale

Base Camp Napoli

Lavoriamo nel Rione Luzzatti (quartiere Poggioreale) perché in questa area si registra la seconda maggiore incidenza della dispersione tra gli alunni della scuola secondaria di I grado a Napoli. Il Base Camp pone le basi per costruire e consolidare l’integrazione tra la formazione scolastica e quella extrascolastica, in modo da accrescere la motivazione allo studio nei ragazzi. Un progetto come questo può rappresentare un punto di riferimento per studenti e famiglie, offrire agli adolescenti che frequentano le scuole del territorio opportunità di crescita delle competenze, opportunità di espressione e di socialità, protagonismo civico.

Palermo

Palermo

Istituto Magistrale Statale Regina Margherita
Quartiere Ballarò

Base Camp coordinato dal CESIE

Il quartiere è noto principalmente per l’omonimo mercato, frequentato quotidianamente da centinaia di cittadini e animato dalle abbanniate, i richiami con cui i venditori cercano di attirare i passanti. Il mercato Ballarò è il più antico della città e risale probabilmente al X secolo, nel periodo della dominazione araba.

Erica

Insegnante di lingue

Base Camp Palermo

Il Base Camp di Ballarò è uno spazio protetto ed inclusivo, in cui ogni studente può sentirsi non solo destinatario di un supporto scolastico, ma anche parte integrante di un cammino di crescita collettivo. Ballarò è un’ottima cornice alla convivenza di linguaggi e di storie diverse che si intrecciano e si arricchiscono.

Il Partenariato

Le attività

Nei due anni di Base Camp for Future Education, gli studenti e le studentesse che hanno partecipato al progetto hanno trovato un supporto allo studio costante e personalizzato, oltre a una grande offerta di laboratori ed eventi culturali.

Il sostegno scolastico è stato condotto attraverso il modello pedagogico-didattico sviluppato dall’Associazione Laudes: un modello basato sulla personalizzazione educativa e su un rapporto uno a uno tra studente e insegnante. Al centro delle attività c’è la relazione educativa, la motivazione e le specifiche necessità di ciascuno: punti di partenza e aspetti-chiave per individuare insieme il percorso educativo migliore.

Purtroppo, il 2020 e il 2021 sono stati anche anni di emergenza sanitaria, a causa della pandemia Covid-19: già a partire da marzo 2020, i tre Base Camp si sono rapidamente attivati per spostare tutte le attività educative e culturali a distanza. L’intervento, in tali circostanze, ha anche riguardato i limiti materiali della didattica a distanza: sono stati forniti computer e tablet, oltre alla necessaria assistenza tecnica, agli studenti che ne avevano bisogno.

Risultati di rilievo

Al termine dei due anni di progetto, nonostante il contesto sanitario particolarmente avverso e inizialmente imprevisto in cui le attività si sono svolte, numerosi sono i traguardi raggiunti sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Il primo e più importante dato è quello dei percorsi educativi personalizzati attivati: 153 il primo anno e 146 il secondo.

Dei quasi 300 percorsi personalizzati attivati, 95 sono stati dedicati a studenti con bisogni educativi speciali e 82 a studenti con background migratorio. Il 94,6 % dei partecipanti sostiene di aver rafforzato, grazie alle attività svolte nel Base Camp, la propria motivazione allo studio. La totalità dei partecipanti, soprattutto, afferma di aver migliorato il proprio rendimento scolastico: “molto” per l’86,5 %, “abbastanza” per il 13,5 %. Un netto miglioramento nell’autoefficacia percepita. Al di là dei numeri, poi, le testimonianze rese dai e dalle partecipanti al termine dei percorsi sono statea dir poco entusiastiche.

Vale la pena citare, qui, alcuni estratti dai feedback anonimi giunti nel corso del monitoraggio conclusivo: “Prima stavo per abbandonare lo studio”; “Il Base Camp mi sta servendo molto, non so cosa avrei fatto se non ci fosse stato”; “Mi hanno motivata e supportata nell’affrontare la mia ansia e ho anche ricevuto buoni risultati scolastici”; “Ho preso più fiducia in me stesso”; “Mi hanno aiutato sia nel migliorare le mie competenze scolastiche, sia nell’aumentare la mia sicurezza nel relazionarmi con gli altri”.

Eventi e incontri

Ma Base Camp non è stato solo aiuto e supporto nello studio: in questi due anni sono stati organizzati in ogni città eventi, laboratori e workshop, per ampliare le opportunità formative ed esplorare i grandi temi dell’attualità assieme a studenti e studentesse. Abbiamo parlato di sostenibilità ambientale sotto diversi punti di vista, con Giuseppe Suaria, Fabio Ciconte e Stella Levantesi, ma ci siamo rapportati all’ambiente anche da un punto di vista pratico, realizzando piccoli orti con materiali di riuso. Abbiamo esplorato il rapporto tra la storia e il presente, con Carlo Greppi e Chiara Colombini, e abbiamo ascoltato Giovanni Fontana parlarci dei fenomeni migratori e della situazione nei campi profughi. Hind e Fatima Lafram ci hanno raccontato la loro esperienza di giovani donne imprenditrici, e grazie a Michela Murgia e Chiara Tagliaferri abbiamo approfondito le tematiche – e gli stereotipi – di genere. Ma non ci siamo limitati solo alla stretta attualità, e abbiamo affrontato tanti percorsi sulle pratiche della contemporaneità: dall’educazione (con Vanessa Roghi) al game design (con Fabio Viola), dalla traduzione (assieme a Martina Testa) ai viaggi e al dialogo interculturale (con Giovanni Cipolla).