Base Camp Catanzaro: nuovi spazi per un inizio entusiasmante

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A distanza di sei mesi dal suo avvio possiamo dirlo con certezza assoluta: quello con Base Camp è stato davvero un incontro fortunato.

Da più di venti anni, al Centro Calabrese di Solidarietà, ci impegniamo a dare forma e corpo a progetti di prevenzione, per sostenere il benessere di ragazze, ragazzi, famiglie e insegnanti. In venti anni ne abbiamo sperimentate tante. Ma Base Camp è stato davvero una bella scoperta: un approccio molto concreto per contrastare la dispersione scolastica, poche chiacchiere e tante belle idee che si sono fatte quotidianità.

Così abbiamo incontrato tre splendide realtà già avviate a Roma, Napoli e Palermo, abbiamo incrociato la disponibilità e lungimiranza della dirigente Zaccone dell’IPSIA Ferraris, e ci siamo imbarcati per questa nuova avventura.

Una sfida importante in un territorio come quello della zona Sud di Catanzaro, povero di servizi educativi e con un tasso di abbandono scolastico tra i più alti in Italia, ci ha portati a cercare e trovare i giusti compagni di viaggio, la nostra equipe didattica selezionata con la guida preziosa dell’Associazione Laudes di Roma. Una scelta davvero vincente: abbiamo trovato i docenti più adatti, non solo in termini di qualità didattica ma anche di attenzione ed apertura ai bisogni più diversi che studentesse e studenti hanno portato in questi primi mesi, insieme ad una grande vitalità e voglia di stare insieme. Da quel momento viaggiano con noi in un cammino quotidiano un umanista carismatico capace di parlare la lingua dei ragazzi e anche quella di Dante, un matematico eclettico che sa rendere semplice quello che è complesso, una docente di lingue appassionata di comunicazione e inclusione, un esperto educatore, accogliente e attento ed una psicologa competente, appassionata e infaticabile.

L’entusiasmo è alto, abbiamo fatto squadra, acquistato le prime attrezzature necessarie e iniziato a immaginare e progettare nuovi spazi a misura di questi sogni e desideri, insieme agli studenti e ad una giovane, brillante architetta, Caterina Scarpino. Abbiamo accolto da subito una trentina tra studenti e studentesse ed ogni arrivo, ogni nuovo incontro ha rappresentato un’iniezione di nuovi stimoli e progetti. Abbiamo così iniziato a raccogliere i primi frutti e a scoprire che un percorso di prevenzione è tanto più efficace quanto più si riesce a cucirlo su misura.

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