Imparare a sognare il mondo con Base Camp EduFest, il festival diffuso per una scuola equa e inclusiva

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Sei settimane di incontri, dibattiti e laboratori in quattro città italiane per promuovere cultura e partecipazione tra giovani, genitori, insegnanti e comunità educante. Questa è stata l’esperienza di Base Camp EduFest, l’evento organizzato da Base Camp – Presidi Educativi Territoriali in collaborazione con Internazionale Kids, che ha fatto tappa a Palermo, Napoli, Roma e Catanzaro affrontando tematiche cruciali del contemporaneo: dall’educazione sessuale e affettiva alla sostenibilità ambientale, dalla diversità culturale alle disuguaglianze. Un viaggio educativo di successo, che ha lasciato un segno nel cuore di ragazze e ragazzi, e che ci racconta come si può imparare a leggere, sognare e raccontare il mondo.

A Palermo è stato il CESIE a curare l’apertura del festival dal titolo Immagini e parole per leggere, sognare e raccontare il mondo il 26 e 27 ottobre 2023. All’evento hanno partecipato ospiti di spicco come Alberto Emiletti di Internazionale Kids, che ha raccontato i migliori reportage fotografici dal mondo e lo sceneggiatore Marco Rizzo, che ha invece discusso con ragazzi e ragazze delle scuole della rappresentazione della migrazione nei fumetti. Inoltre, Barbara Teresi, traduttrice dall’arabo ed esperta di narrativa araba contemporanea, ha affrontato l’islamofobia, mentre la storica della fotografia Alessia Tagliaventi ha guidato un percorso per immagini sulla discriminazione di genere. Giuseppe Rizzo, giornalista per Internazionale, ha invece approfondito l’attuale condizione carceraria, mentre la Consulta sull’Educazione Sessuale e Affettiva della città ha contribuito a contrastare tabù e violenza di genere. 

«È stato sorprendente notare come l’attenzione di ragazze e ragazzi sia rimasta catturata per così tanto tempo», dice Annaclaire Turco, coordinatrice territoriale Base Camp Palermo, «anche grazie all’approccio vivace e vicino al territorio degli ospiti». «In molti sono stati affascinati dal racconto sulle carceri. Altri hanno partecipato con entusiasmo, gomito a gomito con coetanei arabi, ai laboratori di contrasto all’islamofobia». Tutte le attività sono state coinvolgenti e hanno contribuito ad arricchire l’offerta formativa della scuola, mettendo insieme studenti di istituti di I e II grado, e aprendo le porte a genitori e figure educative che pure hanno partecipato alle attività. «È stata un’opportunità di confronto per docenti di scuole diverse che hanno pensato a come integrare nella didattica temi necessari, come l’educazione sessuale e affettiva». La buona riuscita del festival tuttavia si deve anche all’entusiasmo «delle scuole, che hanno accolto la proposta, dei relatori e della comunità educante. È stata un’attività di squadra molto bella» che ha prodotto un risultato prezioso: «aver piantato un piccolo seme nel cuore di ragazze e ragazzi, aver contribuito anche solo per un istante nel dare una visione diversa, un punto di vista insolito rispetto ad alcune tematiche del contemporaneo». 

Nel rione Liuzzatti, a Napoli, si è invece tenuto il secondo appuntamento di Base Camp EduFest. La tappa del 9 e 10 novembre 2023, intitolata Terra ergo sum – Ambiente, sostenibilità e territorio, è stata curata dalla Cooperativa Sociale Dedalus, che ha organizzato incontri incentrati su ambiente e sostenibilità. «Un’occasione per aprire le porte della scuola per due giorni, come non avveniva da anni. Tanta gente ha attraversato le aule: studenti, persone adulte, genitori, insegnanti, partecipando a un evento che si è rivelato vivace e in grado di creare comunità», racconta Paola Esposito, coordinatrice territoriale Base Camp Napoli.

Tra gli ospiti il giornalista Alberto Emiletti e Giovanni Covone, professore di astronomia e astrofisica, che ha esplorato la relazione tra i Simpson e l’astronomia. Poi Alice Facchini, reporter esperta di temi sociali e ambiente, che ha affrontato l’ecoansia come motore di cambiamento e il giornalista esperto di scienza, ambiente ed energia Andrea Vico, che ha condotto un laboratorio sulle storie dell’acqua. Infine Maurizio Capone, percussionista, ha tenuto il workshop su come realizzare strumenti musicali da materiali riciclati, concludendo con un vibrante concerto di rione. L’evento ha offerto anche laboratori e momenti di gioco sostenibili, come l’orto urbano e la sartoria, dimostrando che il divertimento può essere educativo e rispettoso dell’ambiente. 

«I momenti più interattivi e laboratoriali hanno di certo destato molto interesse negli ospiti: la possibilità di toccare con mano, esprimere la propria opinione, non si presenta spesso», continua Paola. «L’apertura della scuola ha rappresentato qualcosa. È stata l’occasione per creare un contatto con gli studenti, suscitare interesse e partecipazione, che è la parte sempre più difficile». L’esperienza del festival, in questo senso, è stata particolarmente positiva, ma non si è esaurita nei due giorni della tappa napoletana. «Il lavoro con i ragazzi è iniziato prima – testimonia Paola – ed è continuato una volta conclusosi Base Camp EduFest. In territori deprivati, il lavoro paga se si è costanti. Noi stiamo provando a dare una continuità sedimentando quel che abbiamo costruito durante il festival, e siamo convinti di voler proseguire così fino alla fine del progetto!». 

A Roma si è poi tenuta la terza tappa del festival, gestita dalla Cooperativa Sociale Parsec e intitolata Raccontare il mondo per cambiarlo. Il 23 e 24 novembre 2023 si è approfondito il legame tra diritti e giornalismo, coinvolgendo esperti del settore. Gli incontri hanno toccato temi come la disuguaglianza, la marginalità e il disagio psico-sociale, con contributi significativi da parte di giornalisti, esperti di formazione e autorità locali. In particolare, Alberto Emiletti di Internazionale Kids e Francesca Loupakis di Open Arms hanno affrontato argomenti cruciali come il concetto di notizia e le realtà delle migrazioni. La storica della fotografia Alessia Tagliaventi ha esplorato il potere delle fotografie, mentre gli speaker di Radioimmaginaria hanno guidato un coinvolgente laboratorio radiofonico. Il co-fondatore di Scomodo Edoardo Bucci ha toccato il tema della marginalità urbana e sono state organizzate presentazioni di libri e laboratori su didattica e giochi di ruolo, arricchendo ulteriormente l’esperienza dei partecipanti. «Un impatto positivo del festival sul territorio è stato quello di rafforzare e allargare la rete di collaborazione tra istituti scolastici, portando vicino alle realtà educative della città pubblico diverso», testimonia Lea Walter, animatrice culturale e digitale presso Base Camp Roma. E proprio mettendo a disposizione degli spazi per la riflessione e il dibattito «poi ragazzi e ragazze continuano a fare questo esercizio, anche informalmente tra di loro. È così che avanzano certe tematiche, come nel caso dei diritti civili». «Con Base Camp EduFest abbiamo trasmesso l’idea che non serve fare grandi azioni per cambiare il mondo. Ognuno nel suo piccolo può parlarne, condividere, confrontarsi, e questo è tanto. Inoltre, abbiamo avvicinato i giovani a media a loro sconosciuti – la radio e alcune riviste e quotidiani, come Internazionale Kids e Scomodo, attraverso cui adesso possono informarsi per poi partecipare al dibattito pubblico»: un vero traguardo per l’appuntamento di Roma, che ha insistito sull’importanza della cultura e della partecipazione attiva nel promuovere la consapevolezza e il cambiamento sociale.

Base Camp EduFest ha infine concluso il suo percorso a Catanzaro il 30 novembre e 1° dicembre 2023, con la tappa intitolata Il viaggio dell’educazione tra la parola e l’immagine. Il Centro Calabrese di Solidarietà, che ha curato l’edizione, ha proposto numerosi e diversificati incontri con persone esperte nel settore dell’educazione e dell’editoria. Tra queste l’autore Giacomo Pucci, che ha parlato del suo fumetto “Bulloni” edito da Round Robin, poi Roberto Alessandrini e Irene Scarpati, rispettivamente docente di antropologia e direttrice editoriale, che hanno offerto un’esperienza ludica e teatrale sulla dislessia e la narrazione, mentre la psicologa Cristina Buonagurio ha condotto un laboratorio psico-educativo ispirato alla saga di Harry Potter. Inoltre, sono stati organizzati numerosi giochi e attività pratiche, come il laboratorio di fotogiornalismo e quello su lavori di cura e giochi di ruolo. Il festival si è chiuso con un concerto di alternative rock della band catanzarese Disgust Young. «Il primo importante impatto – racconta Claudio Falbo, coordinatore territoriale Base Camp Catanzaro – è stato quello di aver fatto conoscere il progetto Base Camp al territorio. Ha suscitato un buon interesse a livello locale, coinvolgendo genitori e ragazzi, ma anche associazioni culturali. Abbiamo avuto la possibilità di stringere legami nuovi con istituti del territorio e con i relatori che hanno tenuto laboratori e incontri». Proprio attraverso queste modalità didattiche è stato possibile mettere al centro delle esperienze educative ragazzi e ragazze. «Con grande entusiasmo hanno partecipato agli appuntamenti a tema Harry Potter con Cristina Buonagurio, in cui hanno potuto fortificare l’autostima e le relazioni tra loro. Poi, insieme all’esperto della casa editrice Biancoenero, si sono messi nei panni di un gruppo di correttori di bozze alle prese con un testo per ragazzi. Con queste attività giocose hanno imparato tanto! È un modo importante per innescare interesse e attenzione». 

Nel frattempo, il documentario “Stati d’Infanzia – Viaggio nel paese che cresce” ha arricchito ogni tappa, offrendo uno sguardo coinvolgente sulla condizione dell’infanzia in Italia. Base Camp EduFest si è dimostrato non solo un evento educativo di successo, ma anche un catalizzatore di connessioni, dialogo e cambiamento, portando avanti la missione di contrastare le disuguaglianze educative e creare un terreno fertile per una comunità educante inclusiva.

A Base Camp crediamo nell’importanza di un’educazione dinamica: per questo continuiamo a proporre tante iniziative che si adattano alle esigenze e agli interessi di studenti e studentesse. Seguici per esplorare tutte le nuove attività pensate per trasformare la scuola in un luogo di crescita e dialogo: visita il sito web e i nostri canali social, potrai partecipare attivamente alla trasformazione della tua scuola!

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